La lingua scritta non è fatta per essere ascoltata, mentre l'esposizione estemporanea (“a braccio”) è più comprensibile per chi la sente e più agevole per chi la traduce.
Se non potete evitare di leggere, non superate una velocità di lettura di una cartella (25 righe/1500 battute) ogni tre minuti e fate avere il testo agli/alle interpreti con sufficiente anticipo (non il giorno stesso del convegno).
L’interprete deve preparare i contenuti e la terminologia tecnica prima del convegno, e non durante lo stesso. È importante, quindi, che riceva al più presto tutta la documentazione utile allo studio (tracce anche provvisorie delle relazioni, testi paralleli, presentazioni ecc.).
Parlate in modo lento e chiaro, in modo che non solo l’interprete, ma anche il pubblico possa seguire e comprendere al meglio la vostra esposizione.
Se è compresa tra le lingue di lavoro, è sempre preferibile usare la propria madrelingua: si viene capiti/e meglio e si evita di dover essere "ritradotti/e”. Inoltre, se non conoscete tutte le lingue di lavoro, ricordate di procurarvi un ricevitore per la traduzione prima dell'inizio del dibattito.
A parte quelle internazionali più diffuse, le sigle cambiano non solo con la lingua, ma anche col settore tematico. Se si utilizzano abbreviazioni, è bene spiegarne il significato. Quanto ai giochi di parole, sono talmente vincolati a una lingua e/o cultura da essere spesso intraducibili.
Attendete che l’oratore/oratrice che precede abbia finito il suo intervento e che il vostro microfono sia inserito. Gli/le interpreti possono infatti ascoltare e tradurre una sola persona per volta.
Gli/le interpreti lavorano in cabine insonorizzate e possono sentire solo ciò che viene detto al microfono. Tutti gli interventi che devono essere tradotti devono perciò essere effettuati al microfono.
I microfoni moderni sono così sensibili che questi colpi possono essere assai fastidiosi per chi li percepisce in cuffia. Inoltre, quasi tutti i microfoni sono ormai dotati di una spia luminosa che segnala se sono accesi o spenti.
Per essere letti anche da chi siede nelle ultime file, i caratteri dovrebbero essere almeno in corpo 16-18. Preferite ove possibili testi brevi, più efficaci e comprensibili, a testi lunghi che rischiano di distrarre il pubblico dall'ascolto. Meglio infine non dare per letto il testo delle diapositive: non tutte le persone presenti sono in grado di comprenderlo nella lingua originale e gli/le interpreti non hanno il tempo materiale di tradurre altro che i commenti dell'oratore/oratrice durante la proiezione.
Ciò è possibile solo se si ha cura di inviare agli/alle interpreti con congruo anticipo ogni filmato in un formato digitale di uso comune o di fornirne la trascrizione.